Ci sono ragazzi cresciuti con le pietre in tasca
seduti sulle soglie
accompagnati dalle mani dure
dei padri
ci sono figli abituati a vivere di lato
a credere che il fiore della bocca
sia un imbuto di polvere.
Ci sono figlie di figlie addormentate
nel proprio petto di bambine
e madri che hanno pozzi di tempesta
senza ciglia né riccioli né luna
come si possa diventare adulti
andarsene da sé
sottrarsi alle sirene degli allarmi
e all’occhio zafferano del serpente
tentare di sfuggire
il non ritorno.
Un ragazzo si sporge dai tralicci
degli uomini dal braccio di stadera
pesa parole e pianto
a volte muore d’ansia, a volte uccide
prima se stesso e poi sputa lontano
il nòcciolo d’un sogno.