Nei giardini si parla un’altra lingua
in alfabeto verde e fonemi di fiamma
mi fu insegnata una lontana notte sul finire d’agosto
la pronuncia dei petali, la grammatica d’ogni sfumatura
le spirali di sangue sillabate nella caduta libera
regole di sintassi riscrissero la vita.
Amarle tanto, d’ogni ragione amarle
se nell’asincronia sbocciano gemme
me le disegna ancora vive intorno
il dio delle misure
tra
un
sì
un
no
un
so
un
se
un
do
un
oh!