Mettere gli occhiali alla rovescia
le suste nei capelli e vedere lo stesso
similmente un’ancora di nave
impigliata nel cielo, avrebbe qualche sagola
contraria e capovolta
ma noi che ci facciamo in questa scena
d’acqua e di strade tremule
percorse con le mani?
Nel dire contrapposto
si perdono le bussole e i sestanti
mettici quella voce
che tratteneva ancora il corpo vivo
un residuo d’assenso alla giornata
il misfatto di qualche rimanenza
di mille impalcature
possiamo quindi assumerci ogni piena
d’amore infatuato dell’amore
che a pronunciarsi tutto per intero
ben temperato il suono
nel clavicembalo di Bach
.
“Possiamo quindi assumere ogni piena d’amore infatuato dell’amore”: in questo sguardo alla rovescia, dall’interno anziché dall’esterno, si distingue subito il tipo di amore…Già: siamo anche “infatuati”, avviene quando l’amore è fuoco fatuo, come le scintille che dicono si accendano nei cimiteri, praticamente un fuoco finto. Sembra e non è, come quando crediamo finalmente di avere raggiunto uno scopo e invece un filo di capello al posto sbagliato nel momento sbagliato fa ricominciare il balletto dell’illusione.
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Amiamo l’amore, Mimma! Amiamo amare ed essere amati… la metafisica dell’amore e la metà fisica dell’amore.
Insomma ci sentiamo persi quando nessuno ci riconosce e ci ama.
Ma è tutta un’illusione anche questa.
La vita è apparenza, la sostanza appartiene al mistero dell’universo…
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forse si tratta solo della necessità di farsi cullare dalle onde
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sì, mi piace, farsi cullare dalle onde…
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(grazie anche per il meditativo Bach)
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L’inimitabile Bach!… 🙂
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Al preludio n. 8 di Bach non resisto, Cristina, ma è amore vero!
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certamente!
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come adoro la musicalità del verso in assonanza…
danza la lettura con le parole a note aperte
una buona domenica, Cris!
c.
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grazie, Carla, cerco di svincolarmi dall’endecasillabo, ma lui si riaffaccia appena può… 🙂
buona serata
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E’ bellissimo lasciarsi cullare dalla musica al ritmo delle tue eleganti e profonde parole. Grazie, Cristina, per queste emozioni.
un bacio
annamaria
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Annamaria, sei sempre cara e ti ringrazio tanto delle tue parole gentli
un bacio
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Forse è meglio rimanere in questa poesia capovolta, a guardare ogni cosa da una prospettiva diversa, giusto per il gusto di sottrarsi al giogo e al gioco di chi ci ha scaraventati per tempeste e senza appigli… volere a tutti i costi ripristinare l’ordine è cadere nella trappola, ma leggere il giornale al contrario o con gli occhiali alla rovescia è la ribellione della libertà…
baci
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belle capriole, cara Maria.
quando la visuale cambia sembra di non avere più punti di riferimento… eppure è proprio allora che comincia l’avventura dello spirito, il poter scorgere un riflesso di quella libertà che la mente anela.
Destabilizzante, ma molto interessante, leggere il gornale al rovescio, eh?…. 😉
baci
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Che bella risposta, Cristina, hai dato al mio commento e quanto vera…che strani esseri siamo. Amiamo, dunque, l’amore, ma quello vero, fisico e spirituale. I nostri limiti, alla fine, cadranno e rimarrà la sola sostanza che vale.
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i nostri limiti sono già caduti… solo che non ce ne siamo ancora accorti…
un sorriso
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Quando posso torno qui, a bearmi della tua poesia, a coglierne le sfumature, luminose e ironiche.
Ciao.
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grazie dei tuoi ritorni, è sempre gradito essere ricordati.
ciao
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Una poesia a rovescio? una s-poesia? o un’aiseop? sì, se serve per dire ironicamente (ma non poi tanto!) come stanno le cose in fatto di sentiimenti e fuochi fatui, ben venga un’aise_op!!!
Ciao,
Car
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e sì, Car, è un rivoltare zolle o frittate…
ho l’anima che sta cercando di perdonarmi ogni giravolta.
ma sono io che non so più se vale ancora un’aise_op!…
un oiccarbba
cri
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