quanto peso, le piume e i catrami
e gli scogli affiorati improvvisi
non c’era ieri
non
uno squillo d’acqua
e nemmeno tamburi a dire festa
parevano le funi
trecce di donne consumate
mai dire cuore
è parola oggi invisa (anche invisa lo è)
dunque
diciamo di quei morsi
al silicone dei coperchi
alle maniglie incistate nelle porte
e dunque ancora
ai versi riversi insovversivi
anzi
posatoi per uccellini carini
di trilli e trine ini ini
e chi vuol fare poesia tosta
e crede basti andare a virgola
o dire propedeutico
oh!
Mia decisa incorrotta condotta
falangette in fila
adunche sulle rime rubate
a leggere e ghermirti anche il respiro
oh!
Vado con dio
come si dice a… non ricordo
ovunque
mi suggerisce il bradipo che vive
sotto il cassetto dei colori
cifrando nomi
in alfabeti ignoti
*(Agosto 2010 – blog splinder)
.
non è tanto la parola, la potenza
ma l’evocazione che essa ci rimanda
e questo è un bene per chi non ha più ali…
un buon ferragosto mia cara!
c.
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non ci avevo pensato, Carla, ma è vero che quando riusciamo ad evocare in sintesi, le parole sorreggono e ci fanno librare nei colori dell’anima.
grazie e buon ferragosto anche a te 🙂
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Bellissima!
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grazie, Franco!
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le tue poesie sono dipinti stratificati, integri alle scalfitture
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eheheh… si vede che la pittura ha il sopravvento!
ciao 🙂
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Apprezzo e ammiro l’originalità delle tue visioni; si sente che sei artista anche dello sguardo.Il tuo sguardo vede e trasforma, evoca inconsuete immagini che si percepiscono frutto della visione prima che dell’intelligenza.
Narda
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proprio visioni, infatti, cara Narda, io credo di aver sempre vissuto registrando attimo dopo attimo il colore di ogni sensazione, il panorama della vita.
Grazie della tua stima e della tua vicinanza.
cri
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un grazie di cuore a tutti i “mi piace”!
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Oh!
e ancora Oh!
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oh! grazie, Lucia!
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a te!
Sempre bello qui…
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perchè di terra sei fatta e la terra senti forte e viva,netta in te, precisa con tutte le sue chiavi di volta.Non c’è tremore ma furia in te che senti il guasto dello sguardo degli altri, tutti quelli che dietro una cisti vedono solo l’ingorda forma di ogni cosa e di quella si nutrono senza sapere che è loro il veleno che mangiano. Come sempre chiara, forte, una visionarietà che dice l’allerta, lo stare di guardia.
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non c’è alcun dubbio che mi guardi dentro, che leggi terra e vita e sangue e rose… quella furia anche tu conosci, e il marcio che riesce a deformare sentimenti e qualunque altra espressione connessa.
“è loro il veleno che mangiano”
sì, credo proprio che sia soltanto loro e che ne siano intossicati fino al midollo.
stiamo in guardia!
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Io, dopo questi commenti non so che dire….ti abbraccio va bene?
ciao Cristina
.marta
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va benissimo .marta!
e ti ricambio a mia volta con un grande abbraccio!
cri
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Cristina, leggerti lascia il segno ed apre alla speranza nella consapevolezza non solo della tosta poesia. le nostre trecce sono bianche o imbiancheranno, ma non riusciranno a consumarle chè non ci riesce quasi neanche il tempo. pur scandendo ogni virgola. un abbraccio
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Ludmilla, la nostra consapevolezza, per quanto limitata, ci fa essere in sintonia con le cose,
il passare del tempo ci veste in maniera diversa, ma lo spirito rimane forte e fiero di sfidarlo, e in qualche maniera di piegarlo al nostro sentire.
grazie
ti abbraccio
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Da te si respira poesia vera!
La tua originalità è autentica!
Non si avverte il comporre la costruzione “diversa”, voluta a tutti i costi, che, purtroppo, è presente, in molti blog di poesia.
Qui, da te le tue visioni hanno lo spessore di dipinti anche.
E tu, pur invecchiando, come tutti noi, sfidi il tempo.
Bellissima poesia.
Ti abbraccio
gb
Mi piace moltissimo la musica da te scelta.
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ti ringrazio, cara gb, dei tuoi apprezzamenti.
scegliere la musica per me è importante, visto che mi ispira e che scrivo quasi sempre ascoltandola.
un abbraccio e buon ferragosto
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tu sai quanto io ami la musica, cara Cri.
scandisce il mio tempo.
tu sai quanto io sia sincera.
apprezzo molto la tua poesia.
buon ferragosto per te ed i tuoi cari
un sorriso
Sibelius e von Karajan: accoppiata vincente!
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