giorni allineati ai sassi
vinti al tirassegno della vita
noi lo sappiamo, il cuore segna tacche
nella prigione il muro afflitto piange
segni riversi nudi per chi passa
soli
noi che ci siamo battuti con onore
però recalcitranti
al battere di nero sulle porte
uomini dalle braccia forti
forti da scuotere le querce
donne dai seni offerti (senza misure che
l’amore)
fummo prodieri di catamarani
pescatrici di perle
genitori di santi e malfattori
portatori di lumi e di catene
scalatori di cielo
non ci guardiamo più con gli occhi aperti
siamo sogni corsari
sorpresi dal ritorno del mattino
Poesia bellissima, ben distribuita, con immagini intense e originali; dei sogni corsari non mi è rimasto niente; ho solo la fedeltà all’impegno e all’etica. Ai cari.
Narda
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i sogni hanno fatto i loro arrembaggi, le loro virate e i loro naufragi
ci resta quanto dici: impegno, etica, amore per i cari.
grazie
cri
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grazie, Giorgio!
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che dire? leggendola e rileggendola le parole diventano sempre più rispettoso silenzio.
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nel silenzio la profondità del pensiero…
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sempre bello leggerti.
Un abbraccio!
ernestina
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sempre bello essere letta!
grazie, Ernestina
un abbraccio
cri
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bellissima…..
…sorpresi dal ritorno del mattino…..
un caro saluto Cristina
ciao
.marta
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un caro saluto a te, cara Marta, e grazie di aver lasciato traccia della tua presenza.
ciao 🙂
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è vero…non ci guardiamo più con gli occhi aperti…
io però, mi sorprendo sempre quando guardo il mio lago dal balcone 🙂
ciao Cristina
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il lago è il tuo mattino, Carla, e la tua sorpresa di esserci.
ciao 🙂
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Chissà quale attinenza ha questa tua poesia con un mio pensiero di poco fa!
Pensavo che è importante dare valore all’oggi. Ieri è solo un prolungamento sfilacciato di memoria che tenta d’insinuarsi nell’oggi circuendo i pensieri. E toccherà sempre a noi ripulire il domani dalle dure incrostazioni dell’ieri, in ogni “oggi” in cui sarà trapassato. Invece spesso non viviamo il presente (l’unico che è possibile vivere veramente) perché o ci voltiamo continuamente indietro o rincorriamo quel che neppure sappiamo cos’è e/o come sarà.
Lo so che ho cambiato i connotati al tuo pensiero poetico, con questa mia elucubrazione del momento, ma mi piace pensare che alla fin fine possa risultare una sorta di “elucubrazione didascalica” e sostenere ancora sogni e speranze… purché si svolgano e si sviluppino nell’oggi, in ogni oggi.
Mah! cestina pure tutto dopo aver letto, che quasi quasi mi viene da nascondermi!!!
bbbcar 😉
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nello Zen, cara Carmen, è esattamente questo che si impara: a vivere l’oggi, anzi l’attimo.
Che è quello che sto facendo da qualche anno a questa parte, e ho scoperto che più vivo non ancorata ai ricordi e non proiettata nel futuro e più mi sento senza età, senza tempo, solo un’anima che va conoscendosi.
grazie di questo approndito commento
bbb cri 🙂
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Bellissima e così appropriata in questo momento, i sogni paiono svanire: la realtà è avvilente e lo sforzo dei predecessori sta naufragando. Il passato va ricordato per non dimenticare e il presente va vissuto al meglio della consapevolezza.
Bellissima poesia, carissima Cristina.
un abbraccio
annamaria
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grazie, carissima Annamaria!
la tua interpretazione aggiunge altro significato.
non ci resta che essere consapevoli, in un eterno presente.
un abbraccio
cri
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