Dai giardini alle onde
passando per le ante
la signora
spolvera segatura dagli armadi
versi per dire e farsi udire
_la logica è un rigore da cassetti_
quando si perde il senso delle squame
i guizzi delle pinne caudali
e un sogno matto riattraversa il corpo
come se fosse giovane e perfetto
dimentica di sguardi e di contatti
sono un deserto coltivato ad acqua
una costiera desalinizzata
per dissetare gli alberi e le aiuole
_ così potranno germinare ancora
fiori del mare_
forse qualcuno annaffierà i miei piedi
se come palma centenaria
avrò radici sparse nella sabbia
e nella chioma nidi
d’aironi e cormorani